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APPUNTI DI VIAGGIO

Il biglietto è costato un po', ho cercato delle offerte ma non ne ho trovate.

Non sono capace di vedere scorciatoie, mai stata brava nelle soluzioni a basso consumo di energia.

Quello che faccio lo devo sempre fare con tanta fatica.

Fatica nel lavoro, fatica nei rapporti tra donne, fatica nelle relazioni d'amore. Non fatemi dire quanta fatica nella relazione con le case e gli spazi.

So dove voglio andare e ci vado. Ma se non faccio fatica mi sembra sempre di non trovare il gusto vero della cosa.


Quindi diffido delle offerte e compro due biglietti per Roma, uno per me e uno per mia madre. Ecco, dimenticavo, la mia fatica nelle relazioni parentali. Due biglietti costosissimi perché oramai non sono più giovane e apprezzo la certezza di arrivare dal punto A al punto B, nonostante sia tutto sempre così faticoso.

Roma è quel luogo senza tempo di cui la mia memoria si nutre quando c’è bisogno che io allunghi il respiro.

Quando, come oggi, faccio con lentezza gli ultimi passi di un anno che non mi sono neanche accorta sia finito.

E allora va così, alzo lo sguardo sopra il pc e il mio orizzonte ha solo il sapore della pizza bianca, dei carciofi di mia zia, delle passeggiate perditempo in centro e degli aperitivi al Pigneto. Dimentico: il sapore dei dolci alla Pasticceria Max, mio cugino che vince molti premi per la bontà dei suoi divini dolci.



A Roma Trovo un ristoro che mi rassicura, mi aspetta una routine che mi consola. Mi fa sentire a casa anche se la mia casa è qui nel nebbioso basso Piemonte. Mi fa sentire a casa in una casa senza fatica, ecco.

Vorrei sentirmi a casa senza fatica per tutto l’anno e in ogni luogo, però. O forse in tutta la vita. Tutta la vita che verrà vorrei poterla vivere senza sentirmi in obbligo di fare fatica.


I pochi viaggi che ho l’audacia di fare non mi regalano la leggerezza che tanti descrivono. Mi confermano che sono programmata per sentire fatica. Che quando sono nata, forse, di quelle spinte per uscire, ne ho impresso la forma e il ritmo sulla pelle e nei muscoli.

Che quell’imprinting poi io lo abbia confuso con il modo unico e possibile con il quale affrontare le cose, va da sé. Il modo con il quale è bene che io faccia le cose.


Mi metto in viaggio verso Roma per tornare a casa con la leggerezza di sentirmi riposata, capace di fare le cose senza fatica, con agio, con facilità. Viaggio verso questa città eterna perché io possa poi essere in grado di stare nelle relazioni, di lavorare e di amare senza sforzo, con comodità e fluidità.


Vi farò sapere se sarò capace di fare accadere così le cose.


Intanto prendo appunti per il prossimo viaggio: la Sicilia, 3 settimane a zonzo con mio padre.

Ciao, a presto!

Illustrazione di Emmanuelle Houdart

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