Mediazione dei conflitti
Quanta paura crea il conflitto?
Quanto dolore evoca e quanta sofferenza richiama?
Siamo abituati a credere che il conflitto porti lacerazione e rotture, mentre nella realtà saper confliggere è nutriente per le nostre relazioni.
Entrare e sostare nel conflitto può divenire una scoperta di novità che ci appartengono e che caratterizzano l’altro nella sua unicità.
La differenza tra ogni persona, ogni gruppo, ogni sistema è la peculiarità che ci rende così preziosi proprio perché unici al mondo.
Spesso però viviamo il timore di accostarci alla diversità dell’altro, vivendola come una minaccia che mette in discussione le nostre opinioni e il nostro sentire. La viviamo come un campo insicuro nel quale stare, tendendo a reagire allontanandoci, negando, guardando da un’altra parte oppure attaccando per difesa.
Il risultato è che da un conflitto ci si ritrova in un campo di guerra dove feriamo e ci sentiamo feriti aumentando la separazione emotiva e le incomprensioni.
La mediazione dei conflitti nei contesti famigliari, ma anche in quelli organizzativi o collettivi è uno strumento di grande possibilità relazionale. Consente di essere accompagnati ad incontrare il conflitto dentro un luogo e un tempo sicuri, curati e protetti dalla cornice mediativa.
Cosa aspettarsi dalla mediazione?
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Conoscere cosa sta sotto al conflitto, trovare le parole per esprimere cosa si sta vivendo, abitare un tempo dedicato all’ascolto di sé e dell’altro così da accogliere anche il dolore con meno paura.
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Riconoscere in sé e nell’altro ogni emozione, anche quelle più scomode come la rabbia, la delusione, ma anche
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Riconoscere i bisogni di amore, di vicinanza, di alleanza e supporto, ingredienti prioritari per ogni tipo di relazione.
Se hai bisogni di essere accompagnato nel tuo conflitto, in una relazione sentimentale, in un legame famigliare, in un contesto professionale, compila il modulo qui sotto. Risponderò volentieri alle tue richieste di informazioni.
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