Quando Alice entra nella stanza verde non crede di farcela. Per troppo tempo ha rimandato e ora non sogna più. Chiede solo di dare spazio alle parole ma anche queste si perdono confuse dal niente. Sente di essere inconsistente e la schiena spezzata non la può aiutare. Alice ripete la parola libertà, la ripete così tante volte che ogni lettera ha la forma di un appello vuoto, dissolto tra le pennellate di un acquarello.
L I B E R T A'. L I B E R T A'. L I B E R T A'.
Poi qualcuno apre un'altra porta, entra in una stanza rossa e gialla. La chiamano casa aurora e dicono che qui può riposare. Alice si fida, riordina i ricordi uno ad uno e si lecca le ferite. Alice rivede, rassetta, pulisce la paura e impara ad amare la libertà, a farla assorbire sotto la pelle. Ci sono molte donne che fanno un cerchio intorno a lei, la proteggono, la riconoscono. La incoraggiano a passeggiare nei luoghi ostili per riprendersi la sua pace.
Un giorno rinasce, adagiata nel blu. Un giorno si sveglia, accarezzata dal blu. Un giorno si confonde con il blu e vola via. Ha ali bellissime e l'unica melodia che lascia è L I B E R T A'. Ne ha messa un po' in un barattolo di vetro per darla in dono alla prossima Alice. A colei che, con le gambe spezzate, entrerà nella stanza verde.
A tutte le donne che ho abbracciato nella stanza verde e che ho visto rinascere nel blu. A tutte le donne in cerchio che mi tengono la mano.
<Murale realizzato dal team di www.inchiostrofestival.com sulla parete del Liceo Galilei di Alessandria all'interno del progetto #officinaparsifal - laboratori educativi per il rispetto di genere - condotti dal centro antiviolenza me.dea di Alessandria - progetto finanziato dalla Regione Piemonte, Assessore www.monicacerutti.com >
